Francesco Petrocchi

Orientamento al lavoro: cos'é e perché è importante

Fare orientamento, sia che si tratti di orientamento scolastico o orientamento professionale, significa fare in modo che la persona acquisti consapevolezza nel momento in cui si trova a dover fare una scelta, che sia scolastica o professionale, e fare in modo che affronti tale scelta, nella maniera migliore possibile per sè.
Orientare significa mettere l’individuo nella condizione di prendere coscienza di sé e di far fronte, per l’adeguamento dei suoi studi e della sua professione, alle mutevoli esigenze della vita, con il duplice obiettivo di contribuire al progresso della società e di raggiungere il pieno sviluppo della persona.
L’obiettivo principale dell’orientamento è che sia la persona stessa a capire e ad auto-orientarsi.
Si parla di orientamento solitamente quando ci si trova in momenti di passaggio, da una scuola ad un'altra, dalla scuola al lavoro. Saper scegliere la direzione da prendere è molto importante e per questo l’orientamento è ormai divenuto un processo continuo che segue l’individuo nel mondo del lavoro lungo tutto l’arco dell’intera vita professionale e riguarda sia i giovani inoccupati che gli adulti (inoccupati in cerca di prima occupazione, lavoratori in mobilità, donne in rientro,...), in quanto il mercato del lavoro e le attività riproduttive sono sempre più caratterizzate da continui cambiamenti, incertezza, necessità di costante aggiornamento.

L’orientamento, quindi, è inteso come modalità educativa permanente, volta alla promozione dello sviluppo della persona e dell’inserimento/reinserimento attivo nel mondo del lavoro e della vita sociale, rispettando la libertà delle scelte individuali.
Un buon orientamento permette alla persona di sapere quali siano le sue caratteristiche personali, le proprie capacità, le aree in cui può migliorare ma soprattutto permette di imparare ad analizzare le situazioni, a prendere decisioni e trovare soluzioni adeguate ai problemi che una data scelta può portare.

A seguito della riforma dei Servizi per l'impiego (1999) la maggior parte delle attività di orientamento viene oggi svolta presso i Centri per l'impiego o le Agenzie per il lavoro ma numerose attività di orientamento vengono svolte anche all’interno delle scuole, delle università, dei centri di formazione professionale, dei centri di orientamento al lavoro, ecc
I principali strumenti utilizzati nell’orientamento professionale e/o scolastico sono: 
-    Il Bilancio delle competenze ossia, un percorso di valutazione della propria situazione attuale al fine di definire un obiettivo professionale reale, che permetterà all'individuo di muoversi alla ricerca di informazioni per scoprire quali sono le reali opportunità professionali nel mercato del lavoro e successivamente per muoversi alla ricerca del lavoro.
I fattori che vengono presi in considerazione per l’elaborazione dell’obiettivo professionale riguardano la sfera lavorativa, in particolare, motivazione, capacità, interessi, valori, modalità di lavoro, ambiente di lavoro, stile personale, qualità personali e punti di forza e di debolezza.
-    Colloquio d’orientamento, un incontro individuale con un orientatore che costituisca un sostegno per organizzare correttamente ed in modo esauriente tutte le informazioni, per valutare le diverse alternative di scelta, per analizzare le decisioni da prendere in tutte le loro implicazioni.
-    Tecniche di ricerca attiva del lavoro, cercare le vie giuste per orientarsi nel mercato del lavoro, ragionando su cosa si vuole e cosa si sa fare. È sempre bene partire dalle proprie capacità e migliorarle, per presentare un profilo professionale preciso. Il primo passo è quindi ripensare a lavori già svolti o attitudini personali che si ritiene di possedere. Le informazioni riguardanti il lavoro si possono trovare pubblicate su molti giornali, in particolare quelli specializzati o a carattere regionale. Sono inoltre diffusi sul territorio numerosi centri di orientamento pubblici.
Per trovare lavoro bisogna imparare a cercarlo, a partire dai comportamenti da adottare fino al saper cercare, selezionare e utilizzare le informazioni.

L'orientamento in tutte le sue dimensioni (diffusione delle informazioni, formazione, facilitazione delle scelte e sostegno all'inserimento negli ambienti di studio e di lavoro) deve per prima cosa collocarsi nell'ambito delle iniziative della scuola e dell'università e questo richiede un forte collegamento istituzionale tra le due strutture e fra queste ed altri soggetti pubblici e privati coinvolti in processi di orientamento scolastico e professionale.
Purtroppo, ad oggi, si avverte una profonda separazione fra università e scuole e nonostante negli ultimi anni, le attività di orientamento hanno avuto un certo sviluppo, con effetti positivi per quanto riguarda la consapevolezza del problema e la diffusione delle informazioni, l’orientamento appare uno strumento dalle grandi potenzialità, ma ancora scarsamente efficace. Infatti, se da un lato esiste una frammentazione tra scuole, università, province, regioni e tutti i nuovi servizi per la diffusione delle informazioni, dall’altro, le attività di orientamento svolte sono episodiche e mirano principalmente al recupero o alla prevenzione di situazioni negative (abbandoni, difficoltà negli studi).

I principali problemi che si evidenziano durante i colloqui, sia tra gli adulti ma soprattutto tra i giovani sono:
-    scarsa motivazione ed interesse nei riguardi della loro vita professionale,
-    mancanza di conoscenza delle reali competenze professionali,
-    disinformazione e disorientamento,
-    incapacità di redigere un curriculum vitae adeguato,
-    mancata conoscenza delle attività di orientamento da parte dei soggetti pubblici e privati.

E' inevitabile che l'energia e l'entusiasmo che accompagnano la ricerca e l'imbocco di nuovi percorsi siano preceduti da un periodo ed ansia, ma è altrettanto vero che la creazione di una rete coordinata tra scuola, università, Centri per l’Impiego, Centri di orientamento al lavoro e tutti i soggetti privati coinvolti nelle attività di orientamento, può accompagnare i giovani e sostenere gli adulti e le fasce più deboli nella fase di scelta e inserimento/reinserimento lavorativo.
Anche le aziende, in questa fase, hanno un ruolo essenziale in quanto destinatari ultimi di tutto il processo di orientamento, e se da una parte il loro coinvolgimento amplierebbe le opportunità formative (stage, tirocini, corsi fi formazione, ecc) e lavorative, dall’altra, darebbe vita ad una maggiore conoscenza delle diverse forme contrattuali esistenti a seconda dell’esigenza del potenziale lavoratore e dell’azienda stessa.